Malattie esantematiche cosa sono e come si riconoscono
Le malattie esantematiche prensentano sintomi comuni, ma diversi allo stesso tempo. Quali sono? Come riconoscerle? E come curarle?
Per “malattie esantematiche” si intendono quell’insieme di stati tossici o allergici e reazioni immuno-mediate che si manifestano in alcune patologie infettive, dette appunto “malattie esantematiche”, tipiche dell’età infantile, ma non necessariamente.
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Le malattie esantematiche tipiche dell’età infantile sono il morbillo, la rosolia, la varicella, la scarlattina, la quinta e sesta malattia. Ognuna di queste patologie presenta sintomi e reazioni specifiche che possono essere riconosciute subito, ma il consulto con il pediatra è sempre la cosa migliore da fare, poiché saprà come affrontarle e curarle.
Ogni malattia esantematica, che colpisce soprattutto in primavera, presenta sintomi comuni, ma specifici allo stesso tempo così da essere distinta dalle altre. Tra i sintomi più comuni si ricordano il prurito, la tosse, le macchie rosse e la febbre.
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Poiché spesso queste patologie presentano sintomi comuni e sono facilmente confondibili tra di loro, il consulto ed intervento di un pediatra è fondamentale, anche perché una patologia, pur presentando sintomi comuni con un’altra, va trattata con una cura specifica. Così, ad esempio, alcune malattie esantematiche, come la scarlattina, vanno trattate con l’antibiotico, mentre altre, come la varicella o la rosolia, richiedono un altro tipo di terapia.
Tenendo da parte il fastidio e la complessità tipica di queste patologie, l’unico aspetto che forse si può considerare positivo è il fatto che le malattie esantematiche sono autoimmuni, per cui in genere colpiscono una sola volta nella vita. E’ ovviamente preferibile che queste colpiscano il paziente in età infantile, poiché da adulto possono insorgere anche delle complicazioni, ma non è detto che tutti i bambini ne vengano colpiti, così come non è detto che chi non è stato colpito da una di queste malattie durante l’infanzia debba poi contrarla in età adulta.
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Non dimenticate la cosa fondamentale: non date per scontato i sintomi e non siate medici di voi stessi, ma richiedete in ogni caso il parere e l’intervento del vostro pediatra di fiducia.