acido folico prima e durante la gravidanza
L’acido folico è una vitamina del gruppo B introdotta naturalmente nell’organismo umano attraverso l’alimentazione. Poiché essa è importante per lo sviluppo dell’embrione e la prevenzione dello sviluppo di patologie congenite, e poiché le dosi assunte con l’alimentazione non sono sufficienti, nelle donne in età fertile, e soprattutto a chi ha in programma una gravidanza, si consiglia l’assunzione in dosi raddoppiate rispetto al fabbisogno quotidiano.
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L’acido folico produce il DNA delle proprie cellule, del bimbo che si porta in grembo, assicura il sano sviluppo dell’embrione e previene la comparsa di patologie congenite e serie.
Le verdure a foglia verdi e larghe (bietole, lattuga, spinaci), gli agrumi, gli asparagi, i carciofi, i cavolini di Bruxelles, le germe di grano e le nocciole sono alimenti ad alto contenuto di acido folico (ma ribadiamo: l’apporto fornitoci dall’alimentazione non è sufficiente ed è preferibile che sia integrato). Inoltre, l’introduzione di altri alimenti presenti nella dieta interferisce con gli alimenti che contengono acido folico. Ad esempio, il tè riduce notevolmente i livelli di acido folico che si assumono con la dieta.
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Ogni donna in età fertile, che programma una gravidanza, o che in futuro prevede che potrebbe programmarne una, dovrebbe assumete acido folico, sia attraverso l’alimentazione che i supplementi. La dose quotidiana consigliata è pari a 0,4 mg nelle donne sane e 4-5 mg nelle donne che soffrono di diabete, epilessia o registrano in famiglia casi di malformazione.
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L’assunzione di acido folico è importante per il corretto sviluppo dell’embrione prima ed il feto dopo. Chi programma una gravidanza dovrebbe assumere gli integratori a base di acido folico e nutrirsi in maniera corretta almeno un mese prima dall’inizio dei tentativi di avere un figlio, così che al momento del concepimento l’embrione possa avere a disposizione scorte di acido folico sufficienti per crescere bene. Se l’assunzione di acido folico avviene dopo il concepimento non è detto che lo sviluppo dell’embrione non avvenga come dovrebbe, ma si hanno meno garanzie di successo rispetto ad un’integrazione precoce. Basti considerare che dal momento del concepimento fin quando si inizia a sospettare di essere incinta è passato almeno un mese, un mese e mezzo.